Dal 1° luglio è diventato obbligatorio l'uso del POS per liberi professionisti e commercianti, ma senza sanzioni per chi non osserva la legge. Controverso, vero? Ne abbiamo già parlato nel post da titolo Pos e liberi professionisti ed ora è venuto il momento di fare il vero punto della situazione.
Il POS obbligatorio è introdotto per tutti i pagamenti superiori ai 30 euro e promosso grazie al Decreto Crescita 2.0 (dl 179/2012) con lo scopo di tracciare i pagamenti e combattere l'evasione fiscale, ma sono molte le associazioni di categoria a non essere esattamente d'accordo con la normativa. La causa? I costi elevati delle commissioni bancarie e dell'installazione dei dispositivi. I nostri lettori sanno bene che che in alcuni casi è possibile spendere meno per le installazioni usando POS innovativi capaci di trasformare un semplice smartphone in un vero POS, ma la questione cambia di poco, un obbligo è pur sempre un obbligo che, seppur ridotte a seconda della scelta del dispositivo, porta con se spese aziendali e in questo periodo di profonda crisi economica sarebbe meglio evitarle. La paura è che le spese sostenute dagli esercenti si riversino sui cittadini con rincari sui prezzi del prodotto finale.
Proprio per ascoltare la voce delle associazioni di categoria tra cui anche Federconsumatori, il Governo ha deciso di incontrare le Banche per trovare un accordo sui costi di commissione. Il Ministro per lo Sviluppo Economico incontrerà i rappresentanti del Ministero delle Finanze e della Banca d'Italia insieme a Consorzio Bancomat (oltre ai rappresentanti di altri Istituti di Credito) il 16 luglio in un tavolo di confronto tecnico che abbia lo scopo di capire entità di costi e commissioni.
Noi ovviamente vi terremo aggiornati.