Nel mondo della ristorazione, la pandemia sarà ricordata, oltre che per i lunghi periodi di chiusura forzata dei locali, anche come l’era del boom del food delivery, ovvero la consegna a casa di cibo da parte di ristoranti, pizzerie e fast food.
I periodi di lockdown hanno portato profondi cambiamenti da moltissimi punti di vista, in particolare per quanto riguarda l’abitudine d’uso di servizi digitali, tra cui naturalmente le app di consegna di cibo a domicilio. Se in precedenza il delivery era un canale d'acquisto utilizzato soprattutto dai più giovani, durante il lockdown chiunque ha cominciato ad utilizzare Uber Eats, Deliveroo, Glovo o JustEat. La comodità di queste applicazioni ha fatto sì che siano rimaste un'abitudine quotidiana di gran parte degli italiani anche con il ritorno alla normalità e alla riapertura dei ristoranti.
I ristoratori che durante il lockdown hanno accelerato l’adozione di questi servizi sono riusciti non solo a sopravvivere nonostante la chiusura dei locali, ma anche ad affermarsi grazie ad un nuovo modello di distribuzione sempre più omnicanale. L’importanza di un approccio integrato è dimostrato dal gruppo romano specializzato nella ristorazione giapponese, Daruma; nato inizialmente solo come servizio di consegna a domicilio, ha seguito l’evoluzione inversa, integrando prima il take away e poi la ristorazione tradizionale.
Il food delivery è quindi diventato un servizio imprescindibile per i ristoratori, sia per soddisfare le aspettative dei clienti, sia per poter sfruttare i vantaggi dell' omnicanalità. Allo stesso tempo, con il ritorno alla frenesia della gestione del tradizionale servizio ai tavoli, è diventato indispensabile gestire il food delivery al meglio nell’operatività quotidiana dello staff del ristorante. In particolare capire quali servizi utilizzare, in relazione ai costi e alla comodità di utilizzo, se usarne più di uno e, in tal caso, come ottimizzarne al meglio il flusso.
Per compiere queste scelte bisogna quindi considerare diversi fattori e capire quali sono le strategie da mettere in atto per sfruttare al meglio le opportunità di visibilità e di guadagno della consegna a domicilio. Vediamoli insieme.
Le piattaforme come JustEat, Glovo, Deliveroo e UberEats sono servizi di consegne a domicilio, in particolare di cibo, che consentono agli utenti di ordinare comodamente da casa o dall’ufficio, monitorare il percorso del rider, scegliere diversi metodi di pagamento - tra cui quello direttamente in app - e, infine, lasciare una recensione al ristorante. Come esercenti, potete quindi considerarli non solo strumenti di vendita ma anche come canali di marketing. In particolare, affiancare la consegna di cibo a domicilio al servizio di ristorazione tradizionale consente di:
Le app sono delle vere e proprie vetrine, in cui gli utenti che cercano ristoranti con specifiche caratteristiche o in particolari località, possono scoprire il vostro locale, ordinare online e poi, se soddisfatti, eventualmente anche diventare clienti abituali del locale tradizionale.
Uno dei limiti alla crescita del fatturato è la capienza del locale e quindi il numero di coperti. Nonostante molte realtà tentino di aumentare i coperti aumentando i turni di servizi o installando dehors e spazi esterni, lo spazio fisico impone dei limiti oggettivi al numero di clienti che si possono accogliere a pasto. Integrando un sistema di delivery i coperti potenziali possono essere ulteriormente aumentati, in proporzione alle capacità di produzione della cucina.
Ovviamente è necessario considerare i costi di iscrizione e le commissioni richieste dalle singole piattaforme per l'utilizzo dell’attività offerta, tuttavia la produzione per le consegne online consente di eliminare i costi del servizio al tavolo. Se un piatto viene venduto allo stesso prezzo o comunque ad un costo simile, aumenta il guadagno sul venduto.
Nelle giornate di pioggia o in inverno, a causa della difficoltà a spostarsi, l’affluenza nei ristoranti fisici diminuisce, portando un sottoutilizzo della cucina e potenzialmente anche uno spreco delle materie prime fresche. Proprio questi contesti sono quelli in cui aumenta la predisposizione dei consumatori ad ordinare online: se utilizzate le app per la consegna a domicilio potete quindi bilanciare la diminuzione delle presenze nel ristorante con la vendita online.
L’offerta di un servizio di consegna di cibo a domicilio ha molti vantaggi, ma comporta anche dei cambiamenti nei processi di organizzazione del ristorante. Questo per raggiungere due obiettivi principali:
gestire al meglio i flussi di lavoro e trarre vantaggio dal servizio
ridurre l’impatto negativo derivato dal potenziale sovraccarico di lavoro per la gestione delle richieste.
Dal punto di vista della cucina, è importante considerare che non tutti i piatti sono adatti per la consegna a domicilio. Per ovviare a questo problema, un piccolo accorgimento da tener presente è la creazione di un menù ad hoc. Preparate un menù con proposte adatte al trasporto e veloci da gestire, sia per non sovraccaricare la cucina oltre le capacità produttive, sia per evitare che il piatto si deteriori a causa dei tempi di consegna.
Il secondo punto d'attenzione su come gestire al meglio le consegne a domicilio riguarda gli ordini. La maggior parte dei ristoranti scelgono di utilizzare più di un servizio di delivery, per aumentare la visibilità e trarre il massimo del vantaggio. Questo implica però avere vari dispositivi attraverso cui tenere sotto controllo le ordinazioni e la gestione del pagamento. La conseguenza è un margine di errore superiore, quindi la diminuzione della qualità del servizio che potrebbe ricadere anche sul punto vendita fisico, a causa dell’aumento delle code in cassa. Un suggerimento per ovviare a questo problema è l’utilizzo di piattaforme che fungono da aggregatori delle app di delivery e che consentono quindi di aumentare l’efficienza di gestione degli ordini, risparmiare tempo e garantire la qualità del servizio.
Dal software di cassa cloud per ristoranti Tilby è possibile gestire in modo centralizzato tutti i canali di vendita: non solo l’e-commerce proprietario e la cassa automatica, ma anche altre vetrine online come la gestione dei servizi di food delivery.
Attraverso Tilby è possibile attivare moltissime integrazioni per la gestione delle ordinazioni: dalle più diffuse app internazionali come Uber Eats, Justeat, Deliveroo, Glovo fino all’italiana Eatintime e agli aggregatori come Deliverect, YellGo, Deliverart.