ristorazione
Come scrivere la carta dei vini di un ristorante: la guida completa


Team Tilby
ristorazione
Team Tilby
Pensi che la carta dei vini sia solo la lista delle etichette che proponi nel tuo ristorante?
Se è così, stai perdendo la possibilità di un enorme guadagno.
Quando ben scritta, la carta dei vini di un ristorante può infatti trasformarsi in uno strumento di marketing per incrementare i guadagni, fidelizzare i clienti più competenti in materia e attirare quelli che vogliono essere guidati nella scelta e negli abbinamenti.
In questo post troverai una guida dettagliata su come scrivere una carta dei vini per il tuo ristorante, con qualche consiglio pratico per facilitare la vendita delle bottiglie e per gestire la tua cantina in modo efficace ma soprattutto profittevole.
In termini generali, la carta dei vini è il menu delle bottiglie disponibili nell’attività ristorativa.
Come per quello delle pietanze, anche la carta dei vini nasce con l’obiettivo di presentare e vendere al meglio il prodotto, tipicamente complementare rispetto al cibo. Per questo menu e carta dei vini devono essere pensati in combinazione tra loro. Su questo punto torneremo più avanti.
La ricchezza e l’organizzazione della carta dei vini varierà molto al variare della tipologia di locale, dalle poche decine di prodotti proposti da una trattoria alle centinaia di un ristorante esclusivo o di un’enoteca.
Finora ci siamo soffermati sugli aspetti teorici. Ma nella pratica, come si scrive una carta dei vini?
Ecco le domande principali da porsi per una scelta ragionata.
Il primo fondamentale aspetto da considerare è il cliente ideale del proprio ristorante. Definire una “target personas” permette di individuare anche i gusti e le aspettative di quel segmento, oltre che – cosa più importante – la loro competenza in materia e capacità di spesa.
Si tratta di persone che hanno già dimestichezza con i vini o sono neofiti? Potranno scegliere delle bottiglie di fascia alta o sarà meglio proporre vini accessibili? Le risposte a queste domande permettono una prima selezione.
La risposta dipende soprattutto dalla tipologia di locale e dalla clientela che lo frequenta. Ma che si tratti di una trattoria o di uno stellato, mai e poi mai proporre più etichette di quelle che si è in grado di vendere.
Questo riguarda sia la varietà numerica - dalle 30 di un ristorante di fascia media alle oltre 100 di uno specializzato - sia il prezzo. Anche per piccoli ristoranti è sensato fare scorte bottiglie importanti, senza però eccedere se non ne vengono consumate tante. Prendere decisioni sulla base dei dati è quasi sempre la scelta più azzeccata.
I vini al calice sono di solito i più consumati, ed è possibile applicare un ricarico ancora maggiore rispetto alla vendita della bottiglia. Questo a patto di sceglierli sulla base di:
In media una bottiglia da 0,75 può includere circa 6 calici. Per la massima efficienza dovranno essere sempre scalati dalle scorte attraverso il metodo della distinta base.
Nella scrittura della carta dei vini inciderà molto la tipologia di ristorante e di cucina proposta.
Per fare degli esempi concreti:
Una volta scelti i vini da includere nella tua carta, potrai presentarli seguendo uno di questi ordini:
Ora che la lista dei vini da includere è definita, non resta che metterla “sulla carta”, seguendo alcune regole chiave:
Nella carta dei vini non dovranno mai mancare dettagli come le denominazioni (DOC, DOCG, IGP ecc.), le annate e le cantine di produzione. Altro dato fondamentale è la gradazione del vino.
Per invogliare alla scelta, proporre subito la combinazione tra un piatto e il vino corrispondente aiuta i clienti meno esperti nella scelta, e allo stesso tempo facilita la vendita di quell’etichetta.
Altro aspetto che facilita la vendita è lo studio e la descrizione dei vini inclusi in carta. Illustrarne brevemente le caratteristiche per far risaltare i punti di forza, la provenienza, la lavorazione.
Il menu digitale offre la possibilità di modificare la lista a piacere senza costi, ma a prescindere dal formato è essenziale che la carta dei vini sia leggibile e chiara, e che i clienti non abbiano difficoltà a consultarla.
In una materia così vasta è possibile inciampare in qualche errore, anche dovuto alla voglia di soddisfare il cliente, a scapito dei conti.
Tra le situazioni ricorrenti ti segnaliamo:
Lo spazio in una cantina è limitato, e lo è anche nella carta dei vini. Meglio includere una selezione che possa accontentare più clienti in target possibili piuttosto che scegliere etichette molto simili tra loro.
La carta dei vini andrebbe pensata e scritta anche “con la calcolatrice in mano”, definendo per ogni vino qual è il margine potenziale e quindi l’impatto sul conto economico del ristorante.
Del menu engineering si parla spesso, ma la stessa logica potrebbe (e dovrebbe!) essere seguita anche nella scrittura della carta dei vini, mettendo in evidenza anche graficamente quelli su cui è più alto il profitto.
Scrivere una carta dei vini perfetta è solo il primo passo per incrementare i guadagni del tuo bar o ristorante.
Adottare un sistema di cassa cloud come Tilby Zucchetti ti permetterà di sfruttare al massimo questo strumento di vendita, in diversi modi:
🔍 monitorando le scorte in tempo reale su qualsiasi dispositivo, anche lontano dal tuo locale
🍷 gestendo la vendita delle bottiglie ma anche dei calici, con il metodo della distinta base
👥 raccogliendo i dati sui gusti dei tuoi clienti, per azioni di marketing mirate
👛 analizzando le vendite di ogni singolo prodotto, per acquisti mirati e minori sprechi
📲 integrando il menu digitale e l’ordine al tavolo via smartphone (self order)
🔗 collegando il sistema di cassa al tuo software di gestione della cantina
...e molto altro
Vuoi approfondire le funzionalità di Tilby dedicate a ristoranti o enoteche?
👉 Richiedi una demo gratuita con uno dei nostri esperti e scopri tutti i vantaggi per la tua attività!
Richiedi ora una demo e scopri come può essere utile per il tuo business.
Richiedi demoZucchetti Hospitality s.r.l.
C.F. e P.IVA 02894171202
Made with <3 in Torino