La gestione di un’attività ristorativa e una commerciale differiscono tra loro sotto parecchi aspetti: eppure, in certi casi, le due tipologie possono fondersi e portare alla creazione di attività ibride di successo, in cui l’anima retail e quella della ristorazione possono convivere.
In che modo? Tutto parte da un’idea capace sì di differenziarsi ma anche di non complicare eccessivamente la gestione dell’attività. L’organizzazione dovrà poi essere studiata in dettaglio, applicando le tecnologie necessarie a rendere fluidi i processi.
Esploriamo quindi alcune idee per chi desidera creare un’attività di questo tipo, analizzando poi le possibili criticità e come risolverle attraverso i software più adatti.
Immaginiamo di entrare in un locale per bere un aperitivo e di uscire con…due sedie e tre piatti. È uno dei concept più interessanti degli ultimi tempi, che unisce la ristorazione con la vendita di complementi d’arredo. Un cocktail bar in cui, oltre a consumare un drink, è anche possibile acquistare i bicchieri su cui viene servito, i piatti dove viene portato il cibo, e perfino il tavolo, le sedie o gli altri elementi di arredo.
Fragranze per la pelle e fragranze sui piatti, è il concept delle profumerie che offrono anche cibi e vini, per un’esperienza sensoriale a 360°. Le due aree andranno ovviamente distinte, per evitare che i profumi in boccetta coprano quelli delle pietanze, ma il mix di vendita delle fragranze e l’offerta gastronomica funziona già in diverse parti d’Europa, inclusa l’Italia.
Accompagnare una buona lettura a un buon piatto è un grande classico, come quelli letterari. A caratterizzare questo tipo di locale è proprio la possibilità di pranzare o fare una pausa caffè e intanto scegliere dei libri da leggere e da acquistare. La caratterizzazione può riguardare sia gli arredi che la scrittura del menu, che può essere pensata per associare i piatti ai gusti di personaggi letterari o autori (incentivando le vendite di libri e piatti)
Il try and buy è uno dei sistemi più efficaci per incentivare le vendite di un prodotto. Ed è anche il meccanismo alla base di quei ristoranti che vendono gli stessi prodotti usati come ingredienti per i piatti serviti nei propri locali. Si tratta inoltre di un ottimo metodo per alimentare il cross selling, una tecnica di vendita efficace nell’aumentare lo scontrino medio del locale.
Lo stesso principio può essere declinato anche per le enoteche con rivendita e mescita, o per gli specialty coffee, i caffè dove è possibile gustare varianti di qualità e acquistarle per la consumazione a casa.
Con la recente riscoperta dei giochi da tavolo, sempre più popolari tra i millenials e la Gen-z, anche i negozi che li vendono e offrono la possibilità di giocarci sul posto si stanno diffondendo sempre di più. Tra una sessione di gioco e l’altra, la consumazione di cibi e bevande è naturale, soprattutto quando viene offerta la possibilità di ordinare in autonomia (self-ordering) o vengono creati dei menu fissi a tema.
Qualsiasi sia l’attività commerciale scelta, se si effettua ristorazione è indispensabile la gestione degli ordini verso i centri di produzione, cucina o di bar. Di grande utilità anche la possibilità di creare la pianta delle sale e dei tavoli, per semplificare le prenotazioni e gli ordini.
Una funzione particolarmente apprezzata per incentivare le consumazioni. Il cliente inquadra un codice QR contenente il menu del locale, e ordina direttamente al tavolo tramite smartphone. La comanda arriva al punto cassa e può essere gestita rapidamente, senza necessità di personale di sala a raccogliere l’ordinazione.
Le fidelity card sono tipiche nelle attività commerciali, ma sempre più spesso sono usate anche in quelle ristorative. Dove esistono entrambe le dimensioni, ha doppiamente senso creare un programma che le alimenti a vicenda. Si può ad esempio offrire un buono sconto per i prodotti in vendita a chi consuma nel locale, od omaggiare una consumazione per chi effettua acquisti oltre una certa soglia di costo.
In questo contesto, il magazzino ha una duplice valenza. Da un lato ci sarà quello delle materie prime e dei prodotti destinati alla vendita nell’attività ristorativa, inclusa la gestione della distinta base. Dall’altra, quella dei prodotti destinati alla vendita retail, caratterizzati quindi da assortimento, SKU, e così via.
In ultimo, ma non per importanza, l’analisi dei dati è un caposaldo di qualsiasi attività, ma i KPI di misurazione sono differenti per l’ambito retail e quello ristorativo. Alla base di tutto, quindi, sarà necessario uno strumento di analytics capace di misurare efficacemente entrambe le dimensioni, sia in modo separato che “unendole” là dove possibile.
Il software di cassa è alla base di tutte le tecnologie applicabili in entrambe gli ambiti. In commercio esistono molte soluzioni, a volte specializzate sulle funzioni per la ristorazione e altre più dirette al commercio.
Tilby, il sistema di cassa cloud Zucchetti, è in grado di coniugare entrambe le necessità grazie alla sua versatilità e semplicità di utilizzo.
Con Tilby puoi:
🍔 gestire sala e tavoli, creare comande e varianti, menu e combinazioni
🏦 emettere conti separati, e accettare qualsiasi tipologia di pagamento
📦 gestire scorte e magazzino con funzioni specifiche sia per la ristorazione che per il retail
🎴 creare loyalty card, programmi fedeltà con regolamenti personalizzati
📊 raccogliere e analizzare i dati in modo semplice e intuitivo.
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